Con poche parole – perché
altrimenti le si scarica la batteria del cellulare – Carol informa Fiamma del
motivo per il quale lei e Leo sono in Argentina, ma le consiglia di non dire
niente a nessuno. Fiamma sarebbe la prima a farne le spese. Ed infatti la
figlia adottiva di Brera mente a Jacopo.
La nomina di Castelli quale
Amministratore delegato della holding è, per Ettore, cosa fatta. I soci sono
d’accordo e solo l’imprevedibilità di Carol potrebbe mandarla a monte. E se
arrivasse all’improvviso? No, risponde Jacopo, la Grimani è in Argentina.
Da informazioni pervenutegli,
Leo comunica a Carol che le tracce dell’altra spedizione si sono perse. Se
Sebastian ha trovato le prove lui deve sparire per sempre. Carol, che lo ama,
vuole seguirlo. Pur con la caviglia dolente, con 20 gradi sotto zero
all’esterno, e con Leo che fino a poco prima sembrava moribondo, Carol riesce
ugualmente a fare l’amore con il marito, sulle nudi e fredde assi del pavimento
della baita abbandonata.
Ettore conduce Emma a villa
Ferri e inizia a darle del tu, comportandosi da perfetto anfitrione. Qui la
moglie del pittore conosce anche Diana e le due galleriste parlano dell’asta di
beneficienza organizzata dalla fondazione Ferri. I proprietari dei quadri sono
restii a regalarli, e allora Emma ha un’idea. Contattare direttamente i pittori
e - in cambio delle loro opere - dare loro visibilità sulla rivista Cento.
Interpellata, Carmen propone addirittura di stampare un numero speciale.
Carol dorme, e Leo le scrive
una lettera. Ha deciso di continuare la scalata da solo, ma non l’abbandona
nella capanna; amici fidati la riporteranno a Torino.
Scalati i settemila metri,
Leo raggiunge il nascondiglio e trova la cassetta con i documenti, stringendola
al petto come fosse un’amante. (A cura di Francis)