Rosa consiglia alla sorella
di non pensare a lei ma a se stessa. Riconosce di aver sbagliato e adesso sta
scontando la giusta pena. Giada deve iniziare un lavoro senza chiedere aiuto ai
Livati. "Perché non si rivolge al centro di ascolto?" le suggerisce Rosa. Non
deve buttare via la sua vita come ha fatto lei.
Marcello le sta sempre
addosso, convinto che senza di lui la ragazza non può avere sbocchi nella vita.
Giada lo scansa ed entra nel centro di ascolto dove viene ricevuta, con
sorpresa ma anche piacevolmente, da Angela e Giulia. Purtroppo, la informa la
Poggi, i termini per il finanziamento sono scaduti, ma Angela ha un’idea: può
assumerla Libera, l’associazione che si occupa di
sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie, dopo che la
ragazza abbia frequentato un periodo di volontariato. Quando Angela e Giulia
rimettono piede in ufficio, lo trovano però a soqquadro. Non ci vuole molto a capire
chi è stato.
A contratto concluso, Tommaso
sale a bordo della barca che era di Giorgio, e che adesso è tutta sua.
Ornella ritiene che Viola sia
troppo accomodante nei confronti di Michele e deve reagire con più
aggressività. La dottoressa ne ha anche per Eugenio; anche con lui la figlia è
troppo permissiva. Non può continuare ad essere una donna sempre in perenne
attesa!
E così, quando Nicotera si
presenta a casa Giordano per un improvvisato invito a cena – praticamente una
precettazione - Ornella non si fa scrupoli e chiede al magistrato, con aria
polemica, cosa ancora aspettano a trovare la casa giusta per loro. Eugenio si
sente sul banco degli imputati, ma la sua educazione gli permette di scherzare
sulle parole non proprio accomodanti della eventuale futura suocera.
Poi il discorso viene
dirottato da Nicotera sulla stranezza delle telefonate che riceve Viola in
trasmissione, e tutte offensive. Ci deve essere sotto qualcosa, conclude il
magistrato.
A cena, dove regna la solita
aria deprimente, Roberto accusa Sandro di aver parlato con Marina e il figlio
non lo nega: qualcuno doveva pur avvisare la Giordano della porcata che Ferri
stava tramando alle sue spalle. Padre e figlio iniziano la solita discussione.
Per Roberto, lui sta solo cercando di lavorare per il futuro suo e di Cristina.
Sandro gli rinfaccia di vergognarsi di essere suo figlio.
Con soddisfazione, Ferri
consegna a Marina il documento che attesta che Tommaso gli ha ceduto le sue
quote, ed ora, che le piaccia o no, sono soci come una volta. (A cura di Francis)