“Non dire niente”: sono le
ultime parole che Diana sussurra a Giovanna prima di morire. La poliziotta
piange disperatamente mentre il suo sequestratore la fissa, immobile,
silenzioso e incappucciato. Poi esce senza proferir parola e chiude a chiave
la porta del seminterrato.
Franco propone a Michele di
agire da soli e come prima azione interrogano Scheggia, l’ultima persona ad
aver visto Giovanna. Dopo aver fissato una fotografia di Diana, Giacomo ricorda
di averla vista spesse volte nel locale da lui frequentato; era sempre in
compagnia di uomini diversi e beveva parecchio. Però sono ormai mesi che non la
incontra più. Poi si ricorda di un uomo che si aggirava nell'ambiente, un uomo
strano che importunava le ragazze sole.
Roberto effettua delle
ricerche su internet sulle cause dell’omosessualità e su eventuali terapie.
Legge che “alla base della terapia di conversione, detta anche riparativa o di
riorientamento sessuale, vi è l’idea che l’omosessualità sia una
psico-patologia dovuta a un disturbo nel rapporto con i genitori dalla quale si
può guarire”. E ancora: “Attraverso un percorso guidato da una équipe di medici
ed educatori, la persona omosessuale può uscire dalla patologia e ritrovare il
normale orientamento”.
Claudio chiede a Sandro come
è andato il colloquio con il padre, e lo sollecita, adesso che Roberto sa
tutto, di non nascondersi più. “Nessuno ha diritto di giudicarci” mormora.
Sandro, però, toglie la mano da sotto quella di Claudio.
Rientrato a casa, Sandro
scopre le ricerche fatte dal padre e gli rinfaccia di non essere un malato da
guarire. Roberto si accusa di non essere stato un padre presente, vuole solo
aiutarlo a rafforzare il suo carattere. Sandro si infuria ed esce da casa
seguito dal padre. Padre e figlio stanno discutendo nel parco di villa
Palladini quando, proprio in quel momento, Filippo e Serena stanno rientrando
dal loro lungo viaggio di nozze... (A cura di Francis)