Margherita è piena di debiti
contratti con il suo ex socio e rischia di perdere la sua agenzia. Per questo è
tornata a Torino, le rinfaccia Sveva. Non solo ha venduto le quote spettanti a
Sveva senza informarla, ma addirittura adesso le vuole rivendere per la seconda
volta!
Che Carol lo incolpasse della
morte di Vinicio, Sebastian se lo aspettava. L'uomo ammette di aver sbagliato a
raccontare alla polizia che Corradi era ancora vivo, ma non può essere lui a
scontare i crimini perpetrati dal padre di Carol. Almeno è questo che Sebastian
racconta a Jacopo.
Però si reca in ospedale per
portare il suo conforto all’orfana, che ovviamente Carol respinge con sdegno sebbene Castelli le confessi di non aver avuto alternativa.
La morale è che tutti, alla
fin fine, si sentono responsabili per la morte di Vinicio. Carol, Leo e
Sebastian stesso. Leo ne approfitta per inculcare nella mente di Carol che il
solo e unico colpevole è Sebastian. Però, poi, solleva Carol dalla promessa
fatta: è libera di non aiutarlo più nella sua vendetta.
Nell’auto abbandonata in riva
al fiume è stato trovato, fra le altre cose, anche un guanto nero. Cecilia
chiede a Ivan di indossarlo. Il dna prelevato dal guanto potrebbe portare al
nome dell’assassino. Del ritrovamento Damiano informa Zeno che subito si
preoccupa. E informa, tramite una telefonata, qualcuno…
Cecilia si porta il lavoro a
casa e Zeno sbuffa. Vorrebbe che l’amante dimenticasse l’indagine e gli
dedicasse più tempo. O, più probabilmente, non vuole che sia lei a scoprire le
sue colpe. Per questo le chiede di rinunciare al caso, e quando si accorge che
l’ispettrice non ne ha nessuna intenzione, le chiede di sposarlo. (A cura di Francis)