Dopo il collasso, Leo è
entrato in coma. Carol accusa Laura, è tutta colpa sua se il marito è in fin di
vita. Nonostante il bene che le hanno fatto, Laura non ha creduto alle loro
buone intenzioni, e questo è il risultato. Però un risultato Carol lo ha ottenuto,
ha capito di volere bene a Brera. E glielo confessa, al suo capezzale, tenendo
la mano dell’uomo fra le sue. “Svegliati – gli mormora – ho ancora bisogno di
te”.
Ivan è adesso un uomo libero
e conosce pure il nome dell’assassino di Oriana. Nonostante la giustizia
ottenuta, non è però né sereno né in pace con se stesso. Oriana non ritornerà
in vita. "E Zeno che fine ha fatto?", vuol sapere Bettini. Damiano gli riferisce
che il fratello è scappato, ma che prima di farlo gli ha telefonato
comunicandogli dove poteva trovare i suoi complici.
Ma Zeno non è fuggito, è
tornato a villa Castelli proprio mentre Cecilia stava indossando,
malinconicamente, l’abito da sposa. Non poteva scappare, ammette Bauer, senza
rivederla e chiederle di partire con lui e di ricominciare una vita nuova, dove
nessuno li conosce. La risposta della Castelli è tempestiva: impugnata la
pistola, gliela punta alla tempia: è in arresto!
Se proprio vuole continuare a
vederla, Jacopo deve rinnegare il padre. E’ questo il prezzo che Fiamma chiede
al figlio di Sebastian. Ci pensi, e poi, se decide di accettare la sua
proposta, vada a Rapallo dove lei lo aspetta sullo scoglio dove si sono
incontrati per la prima volta.
E’ stata trovata la pistola
di Sebastian, ma dell’uomo e della sua auto nemmeno l’ombra. Dai rilievi
effettuati risulta che la pistola ha sparato di recente, ed è compatibile con
quella che ha ferito quasi mortalmente Leo. Valerio, nel comunicarlo a Laura e
a Jacopo, annuncia loro che è stato emesso mandato di cattura nei confronti di
Sebastian per tentato omicidio. Bettini non crede affatto, come gli suggerisce
Jacopo, che Sebastian abbia sparato per legittima difesa.
E i guai per l’ingegner
Castelli non sono finiti qui. Ettore, materializzandosi sull’uscio dell’ufficio
presidenziale, gli rivolge le stesse domande che fece poco prima a Carol. Cosa
è successo in soli pochi mesi dalla sua assenza?
Rivolto a Castelli, gli
rinfaccia di aver lasciato un impero e ora trova solo macerie. Resterà a Torino
per il bene della holding. “Ora si fa come dico io”, annuncia minacciosamente. Bentornato Ettore! (A cura di Francis)