Silvia telefona a Michele affinché
si rechi a pagare una bolletta, ma lui non può rispondere. Sta cercando di
mantenere calmo il giustiziere, che riconosce essere Ivan Pisapia, il
figliastro di Giovanna.
E’ difficile trovare un
manager che abbia le qualità richieste da Marina e Filippo, e quando i due
decidono di accontentarsi, Tommaso fa la sua proposta: interpellare il dott.
Ennio De Stefani, l’ingegnere capo dei cantieri Palladini che è in possesso di
tutti i requisiti necessari. Filippo non è assolutamente d’accordo, non vuole mettersi
contro il padre e nemmeno Giorgio avrebbe approvato quello che ha consigliato
il cugino. Marina, però, incarica Tommaso a prendere contatti con l’ingegnere.
Greta, ormai completamente
plagiata da Roberto, gli consegna le chiavi di casa e lo invita a cena. E’
ragionevole pensare che ci sarà anche un dopo cena.
Michele manda in onda una
diretta telefonica sotto la minaccia della pistola impugnata da Ivan. Pisapia
confessa di essere il giustiziere e che quello che ha fatto lo rifarebbe. Gli
hanno ammazzato il padre a sangue freddo e con i suoi delitti vuole smuovere la
coscienza della gente; solo così il suo sacrificio non sarà inutile.
Nel frattempo la polizia ha
circondato l’edificio e intima a Pisapia di aprire. Ivan impugna la pistola, ma
non contro Michele, ma contro se stesso. Si ode uno sparo, Michele urla la sua
disperazione... (A cura di Elisa)