Carol vuole un impero tutto
suo, da non condividere con nessuno e che porti il suo nome. Per dimostrare la
fiducia che ripone in Rowena, Carol le consegna un dossier personalissimo, una
documentazione che se finisse nelle mani sbagliate la rovinerebbe. La Fassbinder
le promette che terrà in considerazione la sua proposta.
Mentre sta pranzando al
Winebar, Jacopo viene avvicinato da Rowena. I due imprenditori si erano
conosciuti, seppur in modo superficiale, un anno prima, a Zurigo, in un
incontro fra industriali. All’amica di Carol interesserebbe investire il suo
capitale e chiede a Castelli se il gruppo Ferri dà garanzie. Le voci che
circolano non sono soddisfacenti. E’ vero, ammette Jacopo, la holding ha
passato un momento di crisi, ma ora lo sta superando. I suoi rapporti con la
Grimani non sono un problema, e se è vero che adesso Carol riveste un ruolo di
potere nelle imprese, un domani quel ruolo potrà essere ricoperto – e fissa
intensamente Rowena negli occhi – proprio da lei.
Rowena e Jacopo si salutano
con una calorosa stretta di mano, sotto lo sguardo preoccupato di Carol. Cosa
sta succedendo?
Tutta la documentazione
relativa a Milo è stata consegnata, da parte dell’istituto, ai coniugi Bauer.
Cecilia la scorre con interesse e scopre qualcosa che le impone di chiamare con
urgenza Damiano. Milo non è stato abbandonato dai genitori, come si credeva. La
madre dichiarò all’assistente sociale che Milo fu concepito, in un incontro
occasionale, con un certo Marcello, un calciatore. Non si sa se il padre sia a conoscenza
o meno della paternità. Le indagini che avrebbero dovuto essere effettuate non
furono mai approfondite. "E se il padre lo stesse cercando?", esclama Damiano.
Penelope viene ospitata a
villa Ferri e racconta a Vincent di aver conosciuto, in aereo, un signore molto
gentile, probabilmente uno scrittore o un artista. Cedric incontra Emma al bar
del centro commerciale e le chiede di intercedere presso Vincent affinché
accetti di incontrarlo. Vuole dimostrare al figlio di essere cambiato. Vincent
però non lo crede e rifiuta qualsiasi contatto con lui. E’ convinto che il
genitore non cambierà mai.
Sta facendo acquisti a
Centovetrine quando incontra Cedric. Penelope lo saluta calorosamente e proprio
in quell’istante Vincent si materializza con una rosa rossa che consegna alla
fidanzata. Padre e figlio si guardano meravigliati; Penelope chiede allora se
si conoscono ed il primo a rispondere è proprio il pittore: “Vincent è mio
figlio”... (A cura di Francis)