Velasco nega di essere in
combutta con Carol; anzi, insinua che è stato molto bello tenere fra le sue
braccia Fiamma. Ma questa volta Jacopo non si lascia irretire dalle sue parole,
gli sferra un cazzotto e si impossessa dei suoi documenti. E per mettere la
ciliegina sulla torta della sua vittoria, Jacopo corre da Carol rinfacciandole
che sa tutto, lei è una vipera velenosa e Velasco finirà nelle galere
brasiliane. Lo ha denunciato.
I due complici ammettono di
aver perso; Velasco, però, non tradirà Carol e lei, per ringraziarlo, gli
promette che troverà il modo per farlo espatriare.
Jacopo ha sì denunciato Doné
Paro, ma non la Grimani. Non ha prove sufficienti per incastrarla. Promette
comunque a Sebastian che distruggerà la donna che ha cercato di rovinare il suo
matrimonio, e la sua carriera. “Ci penso io”, ribatte Sebastian, che suggerisce al
figlio di pensare a ricostruire il suo rapporto con Fiamma. E sebbene Jacopo
ami ancora la moglie, non se la sente di fare finta che non sia successo nulla.
Gaia ha preso possesso di
villa Castelli e si aggira seminuda fra le stanze. Damiano le ricorda che Milo
la può vedere e non è proprio il caso considerata l’età difficile che
l’adolescente sta vivendo. E poi, le chiede, qual è lo scopo del suo ritorno?
Penelope sta per lasciare Torino, così
come chiestole da Vincent, e così la ragazza - nel salutare Ettore - gli chiede di
provvedere a trovare un altro gestore della pasticceria. Per il momento
alloggerà in un convento.
Ferri si mette subito
all’opera e l’intrigante Gaia si propone di sostituire Penelope. Per convincere
Ettore a darle l’incarico, la prima moglie di Damiano gli mostra, sul campo, la
sua abilità.
Senza i suoi sogni – Vincent
e la pasticceria – Penelope sta per salire sul pullman quando vede Vincent
fermo nello spiazzo del parcheggio. Lei piange, ma lui non fa nulla per
fermarla... (A cura di Francis)