venerdì 29 novembre 2013

Centovetrine, riassunto puntata del 29 novembre 2013

Frida, molto freddamente e risoluta, vorrebbe che Zeno lasciasse Torino prima che Cecilia scopra il loro coinvolgimento nella truffa, ma Bauer ama troppo Cecilia ed è pronto a correre tutti i rischi che la sua permanenza nella città sabauda comporta. E poi a Zeno rimorde la coscienza nel sapere che un innocente rischia il carcere; alla Baroni, invece, non importa nulla.
Al Blue Valentine, mentre sorseggia un drink, Zeno ricorda la maledetta serata nella quale Oriana perse la vita. La fatalità volle che proprio mentre Zeno e Frida stavano scambiando l’oro con una valigetta di soldi, la Daverio li vide e riconobbe uno dei complici, che diede subito l’ordine al suo scagnozzo di eliminarla. Il suo destino fu così segnato.

Margherita racconta alla figlia che il contratto per la condivisione di Serralunga non è più valido perché tempo addietro, quando il padre si ammalò, fu lei stessa a chiedere al vecchio Salani di liquidarla, rilasciando regolare ricevuta. Che però, stranamente, non è mai stata scoperta da Brando. Pertanto il vignaiolo crede al diritto di Sveva alla compartecipazione della società. Con i soldi ricavati dalla vendita, Margherita aprì la sua agenzia a New York. Quindi, con molta ipocrisia, la madre consiglia a Sveva di farsi liquidare da Brando – per la seconda volta - e di lasciare la città.
Messo alle strette da Cecilia – ed anche dall’orologio che segna i minuti inesorabilmente – alla fine Sebastian confessa all’ispettrice che si è recato a Marrakech per seguire Carol, e che invece di apprendere dove si nasconde Laura ha invece scoperto che Vinicio Corradi è ancora vivo. Ma il tempo passa e Stefania si è già imbarcata per la Grecia, sbarcando, invece, in Turchia.
Raggiunta telefonicamente, e dopo essersi fatta fare un bonifico di denaro a suo favore, Stefania confessa a Sebastian e a Jacopo che in realtà Laura non è fuggita, ma è stata rapita. Da chi non sa, dove è adesso non sa.
Leo decide di trasferire Vinicio a Mosca, ora la città marocchina non è più sicura per lui. Corradi ha invece un’altra idea: tornare a Torino per proteggere Carol. Per Brera questa idea è solo una sciocchezza, ma Vinicio si appella alla sua coscienza. Se lui avesse ritrovato un figlio dopo tanto tempo, non farebbe anche lui cose che non avrebbe mai fatto?

Ennesima discussione fra Cecilia e Damiano. Carol ha fatto credere a tutti che il padre fosse morto, e questo è un reato. Non le interessano le motivazioni. Vuole che la Grimani faccia costituire il padre. Non si preoccupi per la sua incolumità: ci penserà la Polizia a proteggerlo. Appunto! (A cura di Francis)