Franco blocca Giovanna prima
che si metta nei guai. Deve lasciare le indagini a Torre, le consiglia, lei è
troppo coinvolta. Ma i sospetti della Landolfi hanno un fondo di verità, in
quanto Orefice, una volta rimasto solo, telefona ad un complice. Hanno fatto un
grosso errore sequestrando un poliziotto – anche se non lo sapevano – e adesso
Giovanna deve morire.
Renato propone di passare la
festività del primo maggio in un agriturismo, e subito Manuela si arruffiana
Renato per essere invitata. Ci vuole proprio una bella festa in famiglia,
esclama la Cirillo. Potrebbe essere un’ottima occasione per ricucire il suo
rapporto con Niko. Giulia non è d’accordo e obbliga Renato ad informare Manuela
che lei non può partecipare. Capita l’antifona, Manuela lascia la Terrazza per
tornare da Serena, e Niko lascia casa Poggi per tornare alla Terrazza.
Il motore dell’aereo sul
quale viaggiava Eugenio ha avuto un’avaria e il pilota è stato costretto ad un
atterraggio di emergenza. Nulla di grave. Il magistrato sbarcherà a Roma e
Viola parte per accoglierlo. Il suo posto, alla radio, verrà preso da Michele
che duetta con Scheggia sull'importanza della festa dei lavoratori. Duetta… per
modo di dire, perché la parola è sempre in bocca al direttore della radio,
mentre Scheggia, che vorrebbe alleggerire il tono troppo serioso assunto dal
giornalista, non può che pronunciare solo poche parole. Viola, che li sta
ascoltando, telefona da Roma per raccontare di quanta gioventù la capitale è
invasa, giovani e non, che parteciperanno al concerto del Primo maggio.
Leonardo corteggia in modo
molto rispettoso Angela, rendendosi conto che la ragazza non ha ancora risolto
i suoi problemi con l’ex compagno. Lei gliene è grata e lo invita a mangiare
due bocconi nella trattoria lì accanto. Lui confessa di essere molto attratto
da lei, ma rispetterà i suoi tempi perché non la vuole perdere.
I documenti presentati da
Marina non soddisfano Roberto. Non ci saranno dividendi per i soci, lui però li
pretende. Inoltre disapprova il premio di produttività promesso da Filippo agli
operai, che hanno lavorato con dedizione e senza orari pur di terminare i
lavori iniziati. Sartori non fa una piega e informa il padre che i premi li
pagherà di tasca sua.
Mario Orefice sta
nervosamente attendendo qualcuno, quando all'improvviso una figura mascherata
appare improvvisamente alle sue spalle e lo aggredisce... (A cura di Francis)